L’incubo dei furti nelle case; ma Sezze è veramente il Far West?
A leggere le pagine social che riguardano Sezze nell’ultimo periodo, pare che il più grande dei paesi sui Monti Lepini, sia diventato l’ombelico del mondo dei ladri di appartamento.
Ma leggendo meglio tra le righe, le considerazioni che si possono fare oltre ad essere molteplici, ridisegnano i contorni del fenomeno in maniera differente. La prima, è che sui social, l’escalation di paura è innegabile ed esponenziale. Tra gruppi Telegram, chat di whatsapp, perfino gruppi facebook come il celeberrimo Sei di Sezze se…, con circa 10000 iscritti, monopolizzato dall’argomento, ci si rende conto che la paura dei setini per le proprie case è a livelli record.
Livelli record che si trasformano poi anche in richieste di installazione di sistemi di allarme. Basta infatti una rapida ricerca a carattere commerciale, per accorgersi che da diverse settimane, tecnici di svariate ditte, nazionali e locali, sono in azione sul territorio, dallo Scalo a Ceriaria, dal centro storico alla conca di Suso passando per Casali, Crocemoschitto e fino a Foresta, senza escludere alcun quartiere, per nuove installazioni di sistemi di allarme più o meno tecnologici e complessi. C’è chi si limita alle telecamere, chi invece punta sui sensori ad infrarossi, chi combina più possibilità e chi è anche arrivato a sistemi anti intrusione come quelli che, in caso di allarme, inondano l’ambiente con fumogeni irritanti.
Anche le chiamate al 112 provenienti da Sezze si sono moltiplicate a dismisura e sul territorio non manca notte in cui si ritrovano a solcare le strade in lungo e in largo pattuglie dei Carabinieri locali, pattuglie aggiuntive arrivate da Latina così come da Latina e dintorni arrivano anche le autopattuglie della Polizia.
Ciò non bastasse, in molti quartieri si sono organizzate anche delle ronde di volontari che presidiano le zone ritenute più a rischio, bloccando, se serve, anche le auto ritenute sospette.
Gli avvistamenti di tipi loschi e sospetti ladri si moltiplicano, viaggiano in tempo reale sulle chat Ciò nonostante gli allarmi continuano e le Forze dell’Ordine non riescono ad assicurare alla giustizia i colpevoli.
Ma proprio qui, nel ragionamento, qualcosa non torna. Chi sono quei ladri così sprezzanti del pericolo e di un livello di allarme tanto alto, che continuano imperterriti ad agire su un territorio in cui il livello d’allarme è al massimo livello? Dovrebbero essere solo degli incoscienti.
E chi sono quei ladri che continuano ad agire su un territorio in cui, nonostante innumerevoli tentativi, stando almeno alle segnalazioni, non riescono a mettere a segno se non pochissimi colpi? Degli incoscienti che più incoscienti non si può, oltre che aspiranti carcerati.
Ornando ai fatti poi, ci si accorge che, a fronte di decine e decine di segnalazioni ogni notte, alle Forze dell’Ordine dal 1 gennaio ad oggi risultano una ventina di denunce di avvenuto furto. Venti furti rappresentano senza dubbio un numero consistente, ma comunque in linea con le statistiche non solo di altri luoghi, ma anche con Sezze stessa negli anni prima della pandemia.
Tra i tanti effetti indesiderati, il picco pandemico di Covid ha infatti portato il risvolto positivo di un calo dei crimini commessi e tra questi anche i furti domestici.
Questa è la prima considerazione. La seconda verte invece sugli effetti indesiderati di un livello di allarme tanto elevato, ovvero falsi allarmi con tanto segnalazioni palesemente irreali che costringono però le Forze dell’Ordine a perdere tempo in interventi completamente disorganici, o poveri cristi che si ritrovano fermati per controlli perché “vittime” di segnalazioni approssimative.
E qui torna un interrogativo: l’attuale soglia di allarme quanto è frutto di reale allarme e quanto invece di percezione di insicurezza amplificata da tam-tam mediatico?
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Luca Morazzano
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