Via Francigena
La Via Francigena
La Via Francigena è un antico cammino percorso da viaggiatori di diversi ceti e nazionalità che attraversavano l’Europa dal nord al sud per raggiungere le principali mete del pellegrinaggio: Santiago di Compostela, Roma e Gerusalemme. Grazie a questa moltitudine di pellegrini , la Via Francigena si è sviluppata, e così , sui vari pendii, sono sorti monasteri, abbazie, ostelli, ospedali.
Nel 1994 ha ottenuto la certificazione di Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di promuovere i valori comunitari ed europei, il dialogo interculturale, interreligioso, il turismo culturale e sostenibile.
La Via Francigena del Sud si snoda lungo tutto il basso Lazio, passando poi per la Campania, la Puglia, e proseguendo sino a Gerusalemme.
Nel basso Lazio si snoda attraverso località che vanno dalla provincia di Roma sud e gran parte della provincia di Latina, attraversando quattro parchi naturali; il parco degli Aurunci, dei Lepini, dei Castelli Romani, dell’Appia Antica e oasi naturali come quella di Ninfa e del Lago di Giulianello.
Via Francigena a Sezze.
Nel nostro territorio, la Via Francigena attraversa l’Antignana, ricca di fascino dal punto di vista paesaggistico, naturalistico, artistico e storico culturale. Passeggiando in questa piana, infatti, si incontrano decine di pozzi romani, resti di capanne e abbeveratoi, pascoli e recinti per il bestiame; si segnala persino un laghetto artificiale dei primi del 900’. Si pensa che questa zona dei monti Lepini prenda questo nome per la presenza di una villa rustica di epoca romana; resti di questa antica villa sono ancora visibili ai piedi del monte, da chi percorre via Acquapuzza, l’antica via pedemontana volsca. L’Antignana è una delle colline di Sezze dove duemila anni fa esistevano vigne di vino cecubo, tanto apprezzato sulle tavole degli imperatori romani. Vitigno oggi riscoperto e valorizzato ad opera di appassionati coltivatori e operatori locali.
A settembre 2021, per il ventesimo anniversario dell’ Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF ), Sezze è stata tappa della camminata-evento “Road to Rome 2021”. Nell’ occasione è stato posto, a cura della Regione Lazio, un pannello raffigurante l’effigie del pellegrino, simbolo della Via Francigena.
La Via Francigena può essere occasione per il rilancio turistico legato alla valorizzazione del territorio.
La Regione Lazio con determinazione n. G01320 del 10 febbraio 2021 ha pubblicato l’avviso pubblico “Attuazione di interventi a sostegno delle destinazioni turistiche del Lazio” . Con l’avviso la Regione intende sostenere il proprio territorio al fine di valorizzare le eccellenze presenti nei più importanti segmenti turistici sotto il profilo culturale, artistico, archeologico, storico, naturalistico, religioso, enogastronomico e sportivo.
A gennaio 2022 nasce ad Albano la D.M.O. (Destination Management Organization) Francigena del Sud.
A sottoscrivere l’atto costitutivo i comuni di Albano Laziale, Formia, Sermoneta, Castel Gandolfo, Cori, Fondi, Marino, Monte San Biagio, Nemi, Norma, Priverno, Sonnino e Velletri.
Dopo aver partecipato al Bando della Regione Lazio delle destinazioni turistiche il progetto “Francigena nel sud” (arrivando primi nella graduatoria regionale), ottengono un finanziamento di oltre € 127.00,00.
La Presidenza è andata al Gruppo dei Dodici (presieduto da Giancarlo Forte), promotrice del progetto, associazione nata nel 2008 con lo specifico scopo di valorizzare le antiche vie di pellegrinaggio.
“ Un progetto che si pone lo scopo di gestire integralmente e sistematicamente la Destinazione Turistica rappresentata dalla Via Francigena a sud di Roma creando un brand identitario, promuovendo le specificità territoriali e un turismo sostenibile”;
Istituzioni e operatori del settore fanno rete per accogliere i camminatori sull’antica via di pellegrinaggio
Si è svolto nei giorni scorsi a Velletri un interessante convegno con a tema “VIA FRANCIGENA DEL SUD: scopriamola nel nostro territorio” Sono emersi tutta una serie di interessanti spunti per il rilancio di quello che sta diventando un itinerario di viaggio sempre più gettonato.
La domanda di un turismo lento, sostenibile e culturale è in crescita e la Via Francigena, per accogliere i visitatori che arriveranno, deve dotarsi di strutture adeguate e di una strategia di promozione del territorio.
“Lo spirito del cammino attrae un turismo responsabile, rispettoso, sostenibile, desideroso di conoscere la cultura del luogo”. “L’enogastronomia, i paesaggi, le tradizioni…” sono una ricchezza da preservare, valorizzare e promuovere perché costituisce l’unico punto di forza del nostro territorio”.
Ivano Olivetti, Segretario del Gruppo dei Dodici e Presidente della D.M.O Francigena del Sud, ha spiegato che “la Via Francigena è diventata una destinazione turistica”. “Ma il territorio non è pronto ad accogliere i camminatori secondo lo standard che il mercato richiede.”
Una delle criticità emerse, è proprio quella della mancanza di alloggi e strutture ricettive, che ci vede indietro rispetto ad altre regioni che prima hanno creduto nelle potenzialità offerte dalla Via Francigena.
Sarà questo uno dei prossimi punti di forte rilancio, insieme ad una massiccia azione informativa e di promozione su tutti i territori dei Comuni aderenti al progetto.
E Sezze?
Diverse (e lungimiranti) amministrazioni del territorio limitrofo hanno subito individuato le potenzialità di questo progetto; considerando il D.M.O.Francigena del Sud volàno necessario alla valorizzazione e promozione della propria città; cogliendo così quell’intrinseca opportunità di crescita economica, attraverso il turismo culturale e sostenibile, oltretutto a zero impatto ambientale. Presentando offerte che si snodano tra natura, centri storici, cultura ed enogastronomia, coltivazioni tipiche, percorsi naturali, eventi culturali e artistici.
Eppure Sezze vanta altrettanto potenzialità; inoltre sono già tante le associazioni, i gruppi di volontari o semplicemente appassionati naturalisti attivi alla riscoperta di un territorio fatto di bellezza, storia e tradizioni.
Ancora una volta abbiamo perso un‘opportunità di rilancio strategico; nell’ormai cronica incapacità di aprirci a realtà esterne ai nostri stretti confini, riottosi a fare squadra e sistema con le realtà confinanti.
Sezze Capitale dei Monti Lepini: siamo ancora convinti di poterci considerare tale realtà? Certo è cambiata l’orchestra, speriamo che la musica non rimanga sempre la stessa.
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Giovan Battista Moraldo
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