SPOLIA di Franco Vitelli
Grande successo per la presentazione di Spolia, la Mostra del Maestro Franco Vitelli.
Un pubblico “da grande occasione”, numerosissimo, nella splendida cornice della Galleria dei Portici Comunali di Priverno, ha avuto l’occasione di viaggiare tra tempo e arte.
Il titolo della Mostra racchiude in sé il senso del lavoro di Franco Vitelli, al quale il Maestro ha dedicato l’intera esistenza.
Letteralmente, con il termine spolia, si intendevano i beni strappati in guerra agli avversari ma potremmo anche pensarlo come i frammenti strappati al trascorrere del tempo e riportati alla memoria. Una testimonianza di un’epoca passata.
L’archeologia ha dato al termine spolia un significato aggiuntivo, volendo con esso indicare gli “oggetti di riutilizzo”. Quei frammenti antichi che, inseriti in ambienti architettonici diversi da quello originale, vengono impiegati per realizzare nuove opere, acquisendo un nuovo significato.
Il reimpiego trasforma così il pezzo antico in oggetto storico e gli attribuisce un nuovo ordine funzionale.
La fortuna di vivere in un centro storico è anche l’essere circondati da moltissimi esempi di spolia. Quanti scorci testimoniano il riuso e la memoria dell’antico!
Lo sa bene Franco Vitelli, da sempre impegnato socialmente e culturalmente per la preservazione e la
ri-scoperta del patrimonio artistico e culturale di Sezze.
Ieri sera, rientrando dalla mostra, mi sono soffermata sulla porta di casa e ho guardato il portone di fronte. L’ho immaginato lì dentro Franco, nel suo primo laboratorio, a generare nuove opere partendo dal passato, dalla memoria.
Mentre ammiravo la bellezza di uno scorcio che fa bene all’animo ho pensato a quanto siamo fortunati ad avere persone così. Un uomo che ha fatto di una passione un’opera d’arte, “scalpellando” il suo sogno nel marmo e conquistando la vetta. Da una bottega in Vicolo della Tinta ad un viaggio che regala bellezza, memoria e futuro a chi sa coglierne l’essenza.
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Manuela Fantauzzi
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