La “dedica” di Armando Giordani a san Tommaso

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E’ stata inaugurata sabato 4 u.s. La mostra di bassorilievi di Armandino Giordani dedicati a
San Tommaso D’Aquino che si tiene fino al12 novembre prossimo presso la Sala
Capitolare dell’Abbazia di Fossanova. L’esposizione è stata curata dalla Pro Loco di
Priverno che da qualche tempo sta organizzando mostre d’arte. L’artista di turno è, come si
è detto, Armandino Giordani, pittore e scultore privernate che si è dedicato a comporre
sculture sui personaggi più accreditati di Priverno, la Regina Camilla, eroina della
Privernum Volsca di Virgiliana memoria, ed ancora San Tommaso D’Aquino, patrono della
citata città Lepina, ma anche la scultura in bronzo di San Benedetto, le porte della
cattedrale e per ultimo quelle della chiesa di San Antonio Abate Questa volta
l’artista si è voluto cimentare con i bassorilievi creati con le argille prodotte dalla Mapei.
L’opera scultorea di Giordani fa luce sui diversi episodi della vita del Santo Aquinate, sui
suoi miracoli e sulla sua grandezza teologica.

Soprattutto accanto a lui emerge la figura del “socio” Fra Reginaldo da Priverno che ne ha scritto la biografia e diverse altre cose essendone stato il suo accompagnatore e confessore,
Armandino Giordani si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma ed ha avuto fra i
suoi maestri Alessandro Monteleone, Pericle Fazzini ed Emilio Greco. Ha iniziato la sua
esperienza artistica dipingendo astratti per poi passare al figurativo cosa che è stata per lui
foriera di molti riconoscimenti. Il suo stile si ispira principalmente ad Henry Moore e
Marino Marini, ma ha avuto altri esempi per costruire la sua opera che rimanda alla
scultura povera e semplice, ma soprattutto antica.
Le formelle esposte sono 15 come pure i disegni preparatori delle sculture di San
Tommaso. L’artista privernate è dotato di una grande sensibilità, innanzitutto quando si
dedica a comporre opere che trattano della sacralità, pertanto le opere di cui si sta trattando
risultano essere sempre ben costruite e piene di fantasia. D’altronde le sue motivazioni di
riferimento sono piene di immaginazione, ma anche frutto di una sua personale
interpretazione. L’omaggio della sua arte sintetica, ma decisamente plastica e descrittva, al
Santo Aquinate, risultano fra le opere artistiche religiose più valide e rappresentative che
Priverno abbia mai avuto.

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