L’idrogeno dell’Amaretto
Che strana che è la vita. Io per una vita ho sfottuto il mio amico-fratello Gianni Amaretto, al secolo Giovanni Di Trapano, per via di una sua performance al Liceo. Parliano di una cosa di 45 anni fa, più o meno.
L’Amaretto viene interrogato a scienze, la sua preparazione non era certo da campione, ma sapeva buttarla in caciara. Doveva parlare di gas, ma ne sapeva meno di quanto era vero l’ippogrifo. Con una botta di reni della dialettica ribaltò la domanda alla professoressa chiedendo: “ma l’idrogeno in se cosa è?”
45 anni di sfottò, lunghi una vita tra alti e bassi. Ieri alle 21, l’Amaretto, mi telefona. Ve lo scrivo in dialetto, la lingua nostra di affetto, perchè rende di più:
“Lì, micchi a Rai 3”
“mo stonco a fa na cosa…”
“no, no sbrigate. Ca dopo 45 agni ti tempo pe quesso”
Metto su Rai 3, va in onda presa diretta. Resto basito, mi si toglie a me che vivo di chiacchiere la parola.
Il titolo della trasmissione è “cosa è l’idrogeno”
L’Amaretto gode la vendetta, il contrappasso della storia: “I sa domanda la so fatta agli liceo e tu me su chiappato per culo fino a mo, su visto”
Sono sportivo e incasso: “Amarè, le chiacchiere stao a zero, tu stivi annaze, ma no de poco”.
L’Amaretto incassa soddisfatto, la Storia, la vita, la sorte è dalla sua. Si sente precursore del tempo, apostolo della conoscenza, si sente oltre la banalità del presente.
Naturalmente pago pegno e riconosco, pubblicamente, con questo articolo che l’Amaretto ha un altro passo: solo lui, i gesuiti e gli intellettuali leninisti “conoscono il corso della storia”.
Ma che cazzo è sto idrogeno, non lo semo capito ne io ne l’Amaretto, ma non fadiamo alla Snam.
Nella foto una storia di oltre 60 anni: io, l’Amaretto, Damiano e Enzuccio . Scuserete l’autocelebrazione, ma se non ci ricordiamo di noi chi ci ricorderà?
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