In ricordo di Sorchetta

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Gianni Pupatelli detto Sorchetta è stato salutato oggi a SEZZE da pochi amici ,quelli della Piazza e mi spiace non esserci stata causa, un “colpo della strega” come in
un’ estate umida è facile prendere e se poi si chiama così ci sarà un motivo. Se a quest’ora ci fosse stato “Sorchetta”, come sua abitudine al bar in Piazza, come le rare volte che ci si “beccava “ sarebbe nata una conversazione sul perché del colpo della strega e sarei certa che avrebbe avvalorato la mia tesi che :”chiamasi colpo della strega perché le energie negative delle streghe e stregoni cattivi colpiscono a tradimento e quindi il dolore e l’immobilità momentanea ti avverte di dover riequilibrare le energie e allontanare le negatività fermando l’attenzione su se stessi, anche se la teoria comune, più che sulle streghe è sul corpo stesso che manda segnali di allerta“. Detto ciò potrei pensare negativamente che oggi, qualcuno ha voluto che non ci fossi al tuo saluto, caro Gianni, ma. Il ma c’è sempre nella nostra consuetudinaria vita sociale e anche nel nostra forma mentis dovuta all’educazione morale occidentale che stabilisce “questo ma non quello” ,”così ma non così,”
“ma perché hai fatto questo,” ”ma quello” “ma se facessi” “ma cosa credi” o peggio, “ma chi ti credi di essere”.
Locuzione usata in molti modi provenienti dal latino e dicevo :”ma ad essere sincera più che negativa, ma cosciente del mio stato, non me la sono sentita di affrontare il funerale di Sorchetta, perché come nella foto ,lo voglio ricordare così, come è stato in vita, con i suoi classici Ray ban, libero da tutti e da tutto, dagli stereotipi e dalle convenzioni, ma soprattutto dai ma “socioimperativi che non solo su di lui, ma su quelli che come lui restano prigionieri in quella trappola che sono le droghe (per droga intendo anche l’alcol legalizzato), giudicati e additati con una leggerezza aberrante” .
E posso invece scrivere con tanto di Docet, del mio caro direttore che:” ma nonostante la sua difficile vita che lo ha visto restare anche orfano di tutta la sua famiglia e del suo caro fratello Doriano poeta Setino dimenticato dai molti, Gianni era rispettato e amato dagli amici della Piazza con i quali spesso aveva accese discussioni ,non discussioni inutili da bar ,ma profonde discussioni su questioni politiche ,sociali ,ma anche sul significato e sul perché come detto sopra delle cose che accadono, anche un semplice colpo della strega”. Così in quest’estate che ha visto mancare purtroppo, tanti bravi concittadini direi “benemeriti” più che persone , dei personaggi, che ognuno a proprio modo ha vissuto nelle strette maglie sociali setine , inutile fare elenco, chi vive SEZZE li ricorda è accaduto che tra i “benemeriti” anche Sorchetta ha lasciato SEZZE ,la Piazza ,il quartiere Fontanelle dove abitava , ma posso scrivere con certezza che ha lasciato in quelle poche persone che lo hanno sempre guardato negli occhi, un ricordo di grande valore umano,ma per i molti era questo e non quello .ma di più concludo con:” ma faceva questo e non quello”.

Ancora rimbomba il suono del tuo sorriso mai amaro,ma sottile e sarcastico quasi a ridere sui tanti destini della vita .

Ps .Ringraziamo il Comune e tutti i dipendenti che si sono impegnati affinché sia stato celebrato un degno funerale .

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