Lezioni sul cielo

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Lidano guarda sempre il cielo la mattina.
Il cielo?
Sì, il cielo e leggilo

Un dialogo antico che feci con mio nonno Lidano. Una sera… con le stelle.

Ma io non so leggere il cielo, nonna mi ha insegnato a leggere i quadri di Dio ma il cielo no, che lingua parla il cielo?

Il cielo è un gran chiacchierone e ti dice, se guardi la marina, cosa verrà tra poco, se poi guardi a monte è chiaro che vedrai quello che è stato e non sarà.

Ma il cielo è niente, vuoto infinito che non può dire niente e, se c’è, nasconde pure Dio

Qui sbagli, il cielo è casa delle nuvole, e il campo di volo degli uccelli del mondo e la notte ci vengono a vivere le stelle. Di giorno le nuvole ti dicono il tempo che è tra poco o al massimo domani e ti serve per sapere cosa bere, quanto farlo e se devi aiutare le piante del tuo orto se vorrai mangiare. Ma il bello viene di notte quando le stelle, le costellazioni, aprono la porta di un futuro che certo ci sarà ma non sappiamo se noi ci saremo. Tu vedrai di queste stelle il futuro lontano io poco più del presente ma certo quel che avanza non mi serve

Leggere il cielo ma a che serve?

Se non a scegliere l’ impermeabile e l’ ombrello , serve a vedere come siamo fatti dentro, dentro dentro. Allora io sono come la costellazione del tempo che ho perso al presente per ignoranza del cielo

Mi stai dicendo che siamo del cielo?

Noi siamo stelle cadenti, ma non guardare la fine della corsa ma la corsa, impara da me la saggezza di aver volato tra le stelle e non ricordarti di me ora, continua questo nostro lavoro che è essere le stelle che siamo e il Gran botto finale sarà una festa.

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