Il Museo Diocesano di Arte Sacra è una risorsa di Sezze
Poche persone a Sezze sanno dell’esistenza, presso Palazzo dei Canonici, edificio annesso alla Concattedrale di Santa Maria, del Museo Diocesano di Arte Sacra, che vede la sua altra sede nel centro storico di Sermoneta. Lo scopo è quello di custodire la suppellettile ecclesiastica e le opere d’arte, databili dal XV al XX secolo, provenienti dall’antica diocesi di Sezze.
L’Archivio Capitolare, testimonianza della vita religiosa di Sezze
La stessa struttura ospitante si può considerare un museo a se stante dal momento che risale al Settecento. Solo grazie ai fondi del Giubileo del 2000, infatti, e con il contributo della Conferenza Episcopale Italiana e dell’allora Mons. Giuseppe Petrocchi, la Diocesi l’ha ripensata per costituire un polo di cultura della nostra cittadina, seppur poco valorizzato. Sempre grazie a quest’opera di restauro si è potuto poi riordinare e collocare in un locale più agevole l’Archivio Capitolare, testimonianza della vita religiosa della città, riconosciuto “di notevole interesse storico” dalla Soprintendenza archivistica del Lazio.
Il Museo Diocesano di Arte Sacra contiene numerose Opere d’arte
Una grande statua di Sant’Antonio di Padova del XVII secolo accoglie i visitatori nella Sala I. Tra reliquari e ostensori, si possono trovare anche due pale settecentesche: una raffigura San Carlo da Sezze, l’altra i Santi Cosma e Damiano, ai quali i setini esprimono la loro devozione ogni anno il 26 settembre. Altra pala magnifica, del tardo XVIII secolo, è quella che raffigura il martirio di Santa Parasceve e che fino al secolo scorso era posta sull’altare della chiesa dedicata alla santa, oggi sconsacrata e inagibile.
Per quanto riguarda i paramenti, a cui è dedicata la Sala II, molti sono doni del figlio di Sezze Card. Pietro Marcellino Corradini (1658-1743). Da notare, inoltre, una preziosa mitria, con relativa custodia in marocchino rosso, donata da Benedetto XIII durante la sua visita al nostro paese.
Grande importanza storica per il paese ha il reliquiario a busto in argento di San Lidano abate, patrono di Sezze, risalente al 1837, che sfila ancora oggi nella processione a lui dedicata il 2 luglio. Il reliquiario della Sacra Spina, infine, custodirebbe una spina della corona di Cristo, giunta a Sezze dopo una serie di vicissitudini.
Il Museo Diocesano di Arte Sacra può divenire un polo di attrazione
Decisamente poche sono state negli anni le occasioni e gli eventi volti a valorizzare il Museo Diocesano e la stessa Concattedrale, icona d’arte medievale. Negli ultimi anni, grazie all’Azione Cattolica, alla Diocesi e alla collaborazione con le scuole superiori, si è riusciti a portare a termine diverse giornate di divulgazione culturale, che hanno visto protagonisti gli stessi ragazzi. L’obiettivo dovrebbe essere, tuttavia, quello di rendere questo museo, in un progetto di più larga veduta, uno dei tanti poli d’attrazione della città. Polo non solo culturale in questo caso, ma anche religioso se teniamo presente che, oltre alle reliquie sopra citate, la cattedrale custodisce al suo interno i resti di San Leonzio martire e del Venerabile Bonifacio da Sezze, figure molte volte ignote agli stessi setini.
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