Preferirò sempre Lucidi a “quelli di prima prima” ma …
La difesa della Dondi perpetrata dal 1994 da esponenti giovani e vecchi di “quelli di prima prima”, la venuta di Acqualatina progettata e realizzata dagli stessi diventati meno giovani e più vecchi, lo scempio urbanistico e ambientale della 156 inaugurata innumerevoli volte in pompa magna non possono certo essere addebitate al Sindaco Lucidi e ai “Lilloboys”.
Allo stesso modo l’ossatura politica dell’attuale amministrazione è esente da responsabilità politiche per le scelte sul depuratore unico, la sua fallimentare progettazione e la sua errata realizzazione, per la vergognosa vicenda della casa dei giovani, per lo stupro patito in questi decenni dal centro storico oggetto di abusi privati e pubblici tollerati da “quelli di prima prima”.
Le Clarisse rimaste nel libro dei sogni, l’orrore architettonico dell’Anfiteatro, il patrimonio edilizio pubblico ed ecclesiastico completamente inagibile, la vergogna del Cimitero, gli squilibri finanziari dell’Ente, non possono essere addebitate a Lucidi e alle “Lillogirls” o ai “Lilloboys”, al massimo a qualche esponente che incautamente è stato prelevato tra “quelli di prima prima”.
Il depauperamento dell’offerta sanitaria, il progressivo appannamento della qualità dei servizi sociali, la costante crescita della microcriminalità, la diffusione del consumo delle sostanze stupefacenti, la pessima gestione dell’accoglienza sono problematiche che hanno padri e nonni che stanno tra “quelli di prima prima”.
La gestione dell’Ufficio Tecnico Comunale, delle pratiche di condono, i falsi Pua, i superficiali e interessati cambi di destinazione urbanistica, la mancata cura degli ingressi della città, sono questioni che affondano nei tempi di “quelli di prima prima”, che hanno nomi ben precisi e che, con ruoli alterni, sono in campo almeno dal 1994.
Per questioni ataviche preferiró sempre a “quelli di prima prima” Lucidi e i suoi boys & girls.
Però è doveroso evidenziare che se questa amministrazione continua così, si innesterà perfettamente sulle politiche amministrative che da sempre sono il limite dello sviluppo di questa città.
Depuratore sì, depuratore no.
Responsabilità patrimoniali sull’Anfiteatro sì, responsabilità patrimoniali sull’Anfiteatro no.
Compostaggio sì, compostaggio no.
Acqualatina sì, acqualatina no.
Riequilibrio di bilancio sì, riequilibrio di bilancio no.
Revisione della macchina amministrativa sì, revisione della macchina amministrativa no.
Finanziamenti extra bilancio no.
Finanziamenti dal Pnnr no.
Seconda farmacia comunale no.
Pat si, Pat no
Agevolazioni occupazione suolo pubblico si, agevolazioni occupazione suolo pubblico no.
Controllo del territorio per i deboli si, controllo del territorio per i potentati no.
Regolamento cimiteriale sì, regolamento cimiteriale no.
Sono tutti nodi gordiani che l’amministrazione Lucidi sta affrontando con una logica meramente avventurista, priva di una visione chiara e studiata prima delle elezioni e incapace di elaborarla in corso d’opera.
Le feste e le sagre organizzate dalle strutture parallele che tentano di colmare i vuoti dell’amministrazione vanno bene.
Le iniziative dei singoli consiglieri di dare soluzioni parziali a problematiche annose sono utili.
Gli sforzi di alcuni di alzare il livello della proposta e delle possibili soluzioni sono encomiabili.
Tutto appare indispensabile, ma è tutto clamorosamente insufficiente.
Servono una visione e una idea di città. Serve sapere quale può essere il ruolo di Sezze nella comunità provinciale e come rafforzare le sue peculiarità che restano ancora uniche.
Serve un ragionamento complessivo sul futuro della città.
Altrimenti i risultati resteranno gli stessi di “quelli di prima prima”.
L’unica differenza sarà che quelli li pianificavano, questi li improvvisano.
A me risultano più simpatici, ma per la città poco cambia.
P.S.:
Risponderò solo a chi contesta quanto affermato pubblicando delibere e determine che dimostrano il contrario di quanto affermato o a chi vorrà organizzare un incontro pubblico scegliendosi sede e forma.
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Rinaldo Ceccano
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