Dopo Covid e crisi dei prezzi, il colpo da ko del cantiere
Lì dove non ci erano riusciti il lockdown, i conseguenti mesi di crisi legati al Covid, poi l’aumento dei prezzi per il caro energia e delle materie prime, ci è riuscito il nuovo blocco fisso imposto dal Comune.
A causa dell’intransitabilità dettata dai lavori di rifacimento del manto di sampietrini su via Diaz, la serranda di uno dei negozi di Sezze più pregiati presenti nel centro storico, si è abbassata e lo resterà per sempre.
L’antefatto
Il Comune è quello di Sezze dove l’amministrazione Lucidi, nei mesi scorsi, ha dato il via libera ad un cantiere che, e questo è bene sottolinearlo, non era più procrastinabile in quanto la strada in questione, a causa del cedimento del rilevato stradale, era diventata ormai impercorribile.
La modalità scelta per l’esecuzione del lavoro, ovvero con la chiusura totale della strada, tratto dopo tratto, ha costretto però le attività commerciali che c’erano, a chiudere bottega almeno per la durata dei lavori. Il cantiere impedisce infatti sia il rifornimento di merci che anche la possibilità ai clienti di recarsi agevolmente a fare acquisti.
Per qualcuno, tale chiusura sarà temporanea e, alla fine dell’intervento, riaprirà la propria serranda, ma c’è chi, come Emanuela Lutero, forte anche di un secondo punto vendita in via dei Cappuccini, ha deciso che la serranda di quello che è stato il primo punto vendita della sua fiorente attività di imprenditrice, resterà abbassata.
Lo sfogo
È stata lei stessa a spiegare sui social e affiancando alla nota la foto della vetrina del Natale 2018 e quella mestamente chiusa delle scorse ore:
“A destra …Vetrina di Natale 2018 piena di luci ed entusiasmo. A Sinistra…..Vetrina Natale 2022 buia e piena di esasperazione…
Prima dell’inizio dei lavori non avrei mai immaginato di chiudere un negozio che avevo appena rilanciato un anno fa. Visto che altri hanno deciso per me che la mia attività doveva restare chiusa….oggi ho deciso io di chiuderla definitivamente. Un immenso Grazie. Chiudere una porta fa ancora più male, se dietro ci lasci un sogno a cui avevi spalancato il cuore”.
Tanta amarezza nelle sue parole, più che comprensibile e un forte dubbio, ovvero se potevano essere pensate modalità e tempistiche meno impattanti per tutelare chi, come Emanuela, nel centro storico di Sezze ha investito passione e risorse, mettendoci cuore e soldi e ora si trova a chiudere.
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Luca Morazzano
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