Auguri papà Gattino

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Ora me lo sono ricordato solo ora. Ora che è questo istante, istante che ha a che fare con la mia vita. Oggi, un oggi del 1931 nasceva mio padre, Antonio Grassucci detto Gattino. Lui era orgoglio di tutti i nomi che aveva, ed io, non sono mai riuscito a dirglielo ero orgoglioso di lui. Strafottente, guascone, metti fuoco, socievole come pochi e come pochi poi decise di stare per se stesso ma … Il suo lo aveva fatto. Era guascone ma con una sua etica e quei valori che non negoziava, tra cui la fede che hanno gli ultimi di “se non sarà quest’anno sarà il prossimo anno anche i preti lavoreranno”. Poi segnarsi la fronte davanti alla teca della Madonna nella speranza . Ma non si chiede ad un uomo la coerenza ma la coscienza di avere il senso del giusto. Il potere? Non lo poteva vedere, lo derideva, si divertiva. Una volta decise di beffare la polizia spostando, nottetempo, l’ insegna del Commissariato. Una bravata, poi la figlia sarebbe diventata “guardia”, ma lui rimaneva guascone
La bravata lo faceva di una rivoluzione rinviata sempre a data da destinare. Ma a 13 anni una cosa grande la fece, il padre nonno Lillo si era nascosto in Semprevisa, tempo di guerra e di tedeschi. Papà era rimasto a casa con nonna e con un magnifico mezzosangue, un cavallo magnifico. I tedeschi avevano fame e si presentarono a prendere il cavallo. Papà amava i cavalli, non ci penso’ due volte sali sul cavallo e scappò. Lui cavalcava a pelo. Veloce via, ma i tedeschi presero il fucile. Un colpo verso quel ragazzo e il suo cavallo, pareva polvere papà e il mezzo sangue. La pallottola lo raggiunse ma la Madonna ci mise la mano e passo togliendo un poco di carne dallo zigomo. Si salvo e salvo il cavallo, i tedeschi rimasero digiuni e papà un eroe di una resistenza ipotetica
Si chiamava Antonio Grassucci, detto Gattino. Non fece nulla di grande ma visse da uomo. Auguri papà

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